Riflessioni sul Perdono, sulla Dignità e sulla Riconciliazione
Rita Levi Montalcini
1. I negoziati di pace, generalmente, sono incentrati sulle dimensioni politica ed economica. Quale è la Sua percezione della necessità di toccare aspetti più profondi e genuini della riconciliazione e come si può ottenere questo?
L’arduo obiettivo attuale è quello di costruire un mondo dove non esistano più povertà e disuguaglianza. La conseguenza diretta della disuguaglianza consiste nell’esclusione dal contesto economico, sociale e politico, che diviene incompatibile con la libertà, in quanto non consente agli individui di partecipare alla vita politica, economica e sociale. E’ di prioritaria importanza tenere presente che per fronteggiare il problema dell’esclusione sociale il singolo deve essere inserito attivamente nelle politiche e nelle azioni della società di appartenenza perché si pervenga a un vero sviluppo umano. Per abbattere il fenomeno universale di questa tipologia di apartheid è necessario riconoscere il diritto di tutti alle libertà fondamentali che si realizzano in base alla disattivazione delle cosiddette ‘illibertà’ ancora oggi imperanti in gran parte del pianeta.
2. Quali sono le condizioni nelle quali, al di là dell’assicurare gli interessi della parti in conflitto, può essere stabilito un processo incentrato su un senso di equità e dignità?
La pace deriva innanzitutto dalle condizioni socio-economiche di ogni individuo appartenente alle diverse etnie nel mondo. Tale posizione è strettamente collegata alla possibilità di una pacifica convivenza con altri popoli nel riconoscimento dei fondamentali diritti umani.
L’uso di nuove tecnologie e la diffusione delle conoscenze in tempo reale a espansione globale non apportano tuttavia benefici adeguati per lo sviluppo delle popolazioni dei Paesi emergenti.
A tale grave disparità le popolazioni dei Paesi industrializzati possono supplire nel ‘riattivare il senso della solidarietà legando insieme il particolare con l’universale dei diritti della persona umana’ (Magatti M., 2005).
Nell’era attuale è imperativo promuovere un’azione volta alla tolleranza e al rispetto degli altri attraverso il riconoscimento che, come affermato da Confucio, tutti gli uomini differiscono soltanto nei loro costumi e non nelle differenze di altra natura. La qualità della vita dipende anche dall’accettazione delle differenze e dalla tolleranza, nel rispetto della diversità culturale che costituisce una ricchezza per l’umanità.
3. Quanto il perdono è essenziale alla dimensione della riconciliazione? Alla radice della Sua cultura politica e/o della Sua fede religiosa quali sono i principi che implicano o escludono il perdono? Quali versi o detti che fanno parte del Suo personale patrimonio spirituale possono, nella sua opinione, avere un significato universale
Il perdono è alla base di una vera riconciliazione per la quale non si può pensare ad una sua dimensione, altrimenti non si può pensare ad una civile convivenza.
Il perdono deve essere principio basilare dell’etica di ogni individuo. Come disse Kant: “Il cielo stellato sopra di me, la morale in me”.
4. Il perdono richiede qualche forma di pentimento da parte di coloro a cui il perdono viene offerto? Il perdono ha condizioni o è senza condizioni?
Il perdono non deve essere inteso come una forma di pentimento, ma quale forma di revisione delle idee espresse in precedenza concernente il proprio modo di agire. Tuttavia il perdono non deve e non può essere assoggettato ad alcuna condizione.
Basandosi sulla sua esperienza nel lavorare con la riconciliazione e con il perdono, quali sono la struttura e le attività che offrirebbe per un consiglio universale sulla riconciliazione?
L’unico sistema che potrebbe far pervenire ad un atto di riconciliazione consiste, prima di ogni cosa, nell’attuare un sistema democratico a livello globale predisponendo una struttura socio-politica capace di instaurare un dialogo tra etnie diverse impostato sul rispetto e vantaggi reciproci.
Un nuovo patto di alleanza deve essere impostato sulla consapevolezza che la convivenza è attuabile soltanto in base a soluzioni che portano a vantaggi reciproci.