Riflessioni sul Perdono, sulla Dignità e sulla Riconciliazione

Lorenzo Cremonesi

1. I negoziati di pace, generalmente, sono incentrati sulle dimensioni politica ed economica. Quale è la Sua percezione della necessità di toccare aspetti più profondi e genuini della riconciliazione e come si può ottenere questo?

Occorre fortemente tenere conto della dimensione economica e soprattutto culturale, che significa scuole, lavorare per le scuole.

2. Quali sono le condizioni nelle quali, al di là dell’assicurare gli interessi della parti in conflitto, può essere stabilito un processo incentrato su un senso di equità e dignità?

Solo l’educazione, nel lungo periodo, garantisce la stabilità e il perdurare del rispetto dell’altro.

3. Quanto il perdono è essenziale alla dimensione della riconciliazione? Alla radice della Sua cultura politica e/o della Sua fede religiosa quali sono i principi che implicano o escludono il perdono? Quali versi o detti che fanno parte del Suo personale patrimonio spirituale possono, nella sua opinione, avere un significato universale

La mia esperienza mi fa ritenere che nelle zone di conflitto più acute al momento (Afghanistan, Iraq, Palestina) da me seguite non abbiano in particolare stima o rilevanza la cultura del perdono.

4. Il perdono richiede qualche forma di pentimento da parte di coloro a cui il perdono viene offerto? Il perdono ha condizioni o è senza condizioni?

Occorre fare in modo che fare la pace sia più conveniente che fare la guerra. In altre parole che la gente abbia qualche cosa da perdere nel fare la guerra.

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